Aggiornato all’8-6-2017.
Come scegliere una pompa di calore tra le numerose offerte nel mercato? Quale guida seguire per la scelta di una pompa di calore aria-acqua o geotermica? E’ migliore una pompa di calore geotermica o aria-acqua? Quale modello di pompa di calore scegliere all’interno di una gamma? Come posso selezionare le informazioni corrette per scegliere una pompa di calore? In questo post cercherò di rispondere a queste domande, proponendo anche alcune importanti considerazioni dettate dal buon senso.
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Come scegliere una pompa di calore: c’è molta confusione.
Se provate a navigare su internet troviamo molti produttori e molti siti che parlano di pompe di calore. E ognuno dice la propria opinione relativamente a prodotti, schemi tecnici, prestazioni, COP, SCOP, normative, classifiche, optional offerti. Per il cliente finale questa situazione risulta una giungla selvaggia difficile da decifrare. Possiamo innanzitutto cercare di vedere dove nasce la confusione nella scelta di una pompa di calore:
- Confusione sulla tipologia di pompa di calore, geotermica (con sonde geotermiche o a circuito aperto), aria-acqua (split o monoblocco)
- Confusione sul prezzo delle pompe di calore
- Confusione sul marchio di pompa di calore da scegliere
- Confusione sul modello di pompa di calore adatto per la propria abitazione
- Confusione sull’autorevolezza della fonte (chi scrive l’articolo o ci visita in casa o ci segue come progettista)
Tipologia di pompa di calore, geotermica o aria-acqua
La scelta della tipologia di scambio termico (geotermico o aria) è essenzialmente determinata da due fattori:
- disponibilità di terreno o falda acquifera per l’installazione di una pompa di calore geotermica.
- investimento economico e risparmi conseguibili,
Consideriamo il primo punto nello scegliere una pompa di calore. All’interno di uno stesso marchio, una pompa di calore geotermica è in genere più performante dell’equivalente aria-acqua. Se c’è terreno a disposizione possiamo optare per un impianto geotermico con sonde orizzontali o a circuito aperto. Entrambe queste soluzioni hanno costi più contenuti rispetto agli impianti geotermici con sonde verticali.
Vanno poi considerati assieme costo e risparmi conseguiti, assieme alle eventuali facilitazioni fiscali (detrazione 65%, conto termico, iva). In questo caso converrebbe sempre fare un calcolo di ritorno economico dell’investimento o payback. In altre parole bisogna verificare in quanto tempo l’investimento sulla pompa di calore è recuperato. Il calcolo del payback, unitamente a un semplice stumento excel di valutazione, sarà oggetto di un prossimo post.
Quale modello di pompa di calore scegliere all’interno di una gamma?
Una volta scelta la strada (pompa di calore geotermica o aria-acqua), va inividuato il modello corretto da installare. Qui spesso progettisti e installatori commettono errori. Sarebbe ottimale conoscere la dispersione termica dell’abitazione (espressa in Watt), alle condizioni di progetto. Due sono i punti importanti:
- le pompe di calore geotermiche vanno scelte centrando il più possibile la dispersione termica dell’edificio
- le pompe di calore aria-acqua vanno invece sovradimensionate rispetto alle dispersioni termiche
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Scegliere una pompa di calore. Alcune regole
Valgono queste regole:
- il payback non dovrebbe essere superiore ai 7-8 anni (10 per alcuni)
- evitare acquisti di pompe di calore di basso costo (prodotti poco efficienti o che non funzionano nel periodo invernale)
- scegliere marchi premium con comprovata numerosità di impianti realizzati. Questo vale soprattutto per quanto riguarda le pompe di calore geotermiche ma anche per le aria-acqua
- richiedere referenze di clienti finali e la possibilità di parlare con loro senza la presenza del venditore
- chiedere quali certificazioni possono essere offerte per dimostrare l’etica e la professionalità del fornitore, soprattutto dal punto di vista tecnico
- privilegiare aziende/installatori specializzati, possibilmente al 100% o quasi focalizzati sulla tecnologia delle pompe di calore
- chiedere più preventivi scritti con la descrizione di cosa è compreso e cosa no
- verificare i valori di COP e di SCOP stagionali (secondo EN 14511 e non Eurovent – superata e meno restrittiva). La scheda ErP del modello mostra anche i valori di kWh elettrici richiesti alle diverse condizioni climatiche (Esempio)
Buongiorno Davide,
abito nella collina Torinese e stavo facendo alcune riflessioni sulla possibilità di realizzare un’impianto geotermico .
la mia abitazione è di circa 280 mq di cui 200 di area “vissuta” tutto l’anno e circa 80 che usiamo in modo saltuario . Attualmente i costi che sostengo per il gas metano sono di circa 3.000 euro anno e per la luce circa 900 euro annue .
L’idea del geotermico scaturisce anche dal fatto che ho già un pozzo di circa 30/40 mt in falda che utilizzo per l’irrigazione del parco . A questo proposito mi chiedevo se potevo usare il pozzo stesso evitando di sostenere i costi della trivellazione ( che mi pare sia una voce di spesa importante ).
grazie
Certamente puoi usare il pozzo esistente. Abbiamo diversi impianti di questo tipo nel torinese. In questo caso i costi sono molto contenuti talvolta piu contenuti rispetto alle pompe di calore aria acqua. Considerando le dimensioni di casa tua il pozzo dovrebbe avere una portata di emungimento tra 0.7 e 0.9 litri al secondo. Per una offerta puoi compilare il questionario. 🙂
Buongiorno Davide, ho appena richiesto un preventivo dal sito. Sono un ingegnere in procinto di costruire una casa di circa 130mq (300mc) zona climatica E (Varese) con clima simile al Veneto.
L’abitazione sarà di classe A legge 10 già pronta
Assistita da impianto FV da 3 km esposto ad OVEST su falda a 32 gradi
Prevista VMC con recuperatore di calore
Ad oggi non ho ancora scelto il fornitore dell’impianto di riscaldamento. Vista la sua esperienza, vorrei chiarimenti rispetto ad alcuni aspetti quali:
-PDC aria acqua o geotermica (verticale o orizzontale) costi impiantistici e benefici
-potenza forza motrice necessaria 3,3 4.5kw o maggiore (NO allaccio metano)
-problema sbrinamento scambiatore
-pdc inverter o ON/OFF?
-accumulo ACS consigliato (3 persone)
-eventuale volano termico per il circuito di riscaldamento (per sfruttare maggiormente il FV)
-climatizzazione possibile con split? Predisposizione ?
-possibile per la vostra PDC “interagire” con il FV per ottimizzare produzione elettrica e funzionamento della PDC?
Grazie in anticipo per i chiarimenti. Sicuramente mi piacerebbe incontrarla presso la sua aziens
Un saluto
Andrea
Buongiorno Davide, (e Andrea)
ho personalmente una richiesta molto molto simile alla quella di Andrea, ACS per 4 persone, stesse perplessità tecniche per effettuare una scelta corretta ed oculata.. Oltretutto stessa superficie da scaldare, VMC, impianto FV etc.
In particolare, circa il mio caso, la potenza necessaria alle condizioni di progetto (Torino, Zona E -8°C) sarebbe di circa 2.5kW.
Mi sono informato presso aziende nella mia regione su installazione di impianti geotermici, ed in generale mi sono “allontanato” un po’ dai medesimi, considerandoli interessanti (economicamente) a partire da potenze termiche in gioco intorno ai 10kW, oppure per situazioni condominiali.
Inoltre, circa la soluzione “orizzontale”, apparentemente meno costosa, le prestazioni sarebbero cmq. meno performanti, in quanto a 1.5mt di profondità il terreno subisce l’andamento del clima esterno, facendo variare le temperature delle sonde da circa 5 a circa 18°C. Questo comporterebbe minor efficienza della pdc, in particolare ai fini del raffrescamento “passivo”, ovvero facendo scambio diretto acqua di sonda / acqua radiante senza intervento pdc.
Grazie molte per i ragguagli, saluti.
Fabrizio
Salve
stiamo valutando l’acquisto di una casa in fase di costruzione, queste le caratteristiche:
200 mq totali in 2 piani; impianto di riscaldamento radiante; cappotto esterno; coibentazione di tutta la casa; impianto fotovoltaico 4.5; predisposizione ventilazione meccanica; la casa avrà classe energetica A1/A2. Ci è stato proposta l’installazione della pompa di calore aria-acqua con lo scopo di riscaldare/raffreddare l’abitazione, ACS (proposta di accumulo da 500L), e fuochi ad induzione. Quindi esclusione totale dell’impianto metano. Ora le domande sono svariate: quanti KW è necessario richiedere?? 4,5Kw sono sufficienti? o nel caso di accensione del piano cottura e il riscaldamento attivo si rischia che i “tappi” saltino (spero di essermi spiegata) soprattutto in fase serale
La pompa di calore mi permetterà effettivamente dei risparmiare in bolletta?? tutta la casa sarà alimentata solo da quella e quindi credo che ci si aggirerà su consumi annui superioiri ai 3000KWh.. immagino che la domanda e la relativa risposta possa essere poco realista visto i pochi dati forniti.. ma nel complesso volevamo sapere se la pdc possa essere una buona alternativa; zona climatica Veneto quindi inverni caratterizzati da molta nebbia e quindi giornate in cui non compare il sole e fa freddo la pdc dovrà praticamente “lavorare” senza l’ausilio dei pannelli. Volevo un consiglio se la pompa di calore possa essere una buona soluzione
Grazie
Ciao Elena,
1) la tua casa è abbastanza simile alla mia (piu’ piccola ma meno isolata della tua). La pompa di calore è un’ottima soluzione innanzitutto perchè fate bene all’Ambiente (nessuna emissione di polveri sottili, è stimata una riduzione di effetto serra corrispondente a togliere due automobili dalla circolazione). Quanti kW di contratto sono necessari? Nella mia abitazione con IVT AirX 90 abbiamo ancora un contratto enel da 3.3kW (!!). La talgia dei 4.5kW puo’ essere corretta a patto di installare elettrodomestici efficienti e soprattutto avere una pompa di calore di buon livello con bassi assorbimenti elettrici.
2) Il risparmio con la scelta di una pompa di calore dipende direi per il 50% dall’efficienza del modello scelto e per un altro 50% dallo schema di locale tecnico e dalle impostazioni di gestione della temperatura in casa. Semplici accorgimenti nella scelta dei termostati o nella tipologia di collegamento della pompa di calore permettono di coniugare la scelta della pompa di calore con quella del resto del sistema. Nel mio caso i costi di gestione, senza considerare l’impianto fotovoltaico, sono passati a 1000 eur/anno a 650 eur/anno (confermati anche questo secondo anno dall’andamento dei consumi) con un risparmio intorno al 35%.
Grazie mille… altra domanda.. ci hanno proposto una pdc con 8kw termici. Ho recuperato le varie schede tecniche con relativi COP e vedo che passando da 4/6/8 l’efficienza tende un pò a diminuire. Mi chiedevo se la potenza termica di 8 è necessaria per la metratura della casa ad esempio, oppure potremmo chiedere una potenza minore e quindi ridurre magari un pò i costi.
ma per “50% dallo schema di locale tecnico” cosa intendi?
Grazie
in aggiunta alla mia domanda.. ecco un po di dati in base alla scheda tecnica,
temperatura interna impostata a 20° questi i relativi COP:
-7° 2,10
+2° 3,25
+7° 4,42
+12° 5,99
Può essere definita una pdc “buona”? è una Rotex (ora acquistata da Daikin, ma da come ho capito la produzione è rimasta in Germania).
Il progetto della casa è legato al concetto di Filiera e quindi prodotti/materiali/aziende sono stabilite a monte senza permetterci variazioni. Però magari un commento di qualcuno esperto del settore può aiutarci per una valutazione completa e magari proporre delle modifiche.
Grazie mille